La parte che mi affascina di più di un viaggio nel tempo è la filosofia che lo accompagna, non tanto le teorie fisiche secondo le quali sia possibile o no. Infondo, secondo un simpatico ragionamento, non è necessario costruire la macchina del tempo per averla, ma è del tutto sufficiente progettarla. Se il tuo progetto è valido allora ci penserà il futuro a raccoglierlo, farne una macchina del tempo e tornare al tuo tempo per dirti "ehi inventore, ce l'abbiamo fatta!". Pensate un po': come termini di progettarla e come arrivano ad annunciarti che è fatta, altro che Pizza Runner! Tuttavia non sarebbe possibile che qualcuno torni indietro nel tempo fino a "prima della progettazione", nessuno può giungere dal futuro ad informarci che la macchina del tempo è stata fatta prima ancora che noi la progettiamo, cioè prima ancora che si scateni l'evento su una linea temporale immaginaria che permetta di generare nel futuro di quella linea temporale, una macchina del tempo. Ci si può perdere per ore dietro a simili ragionamenti e alla fine trovo sempre a domandarmi se la linea temporale è unica ed universale e quindi alterabile, oppure se sono infinite e parallele.
Se fossimo in grado di giungere nel passato, ogni nostra azione potrebbe causare la nascita di una nuova linea temporale, di un intero nuovo universo. In seguito ad ogni nostro respiro si genererebbero realtà alternative: "una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia". E' incredibile cosa può fare il caos. La teoria del multiverso (vale a dire l'insieme degli infiniti universi paralleli) ha permesso di giustificare la possibilità dei viaggi nel tempo di fronte al "Paradosso del nonno": un giovane viaggia indietro nel tempo ed uccide suo nonno. Questo dovrebbe causare la sua stessa inesistenza, ma se lui non è mai esistito non può aver compiuto quell'azione, perciò questo è impossibile. Secondo la teoria del multiverso nel momento in cui il giovane viaggia all'indietro crea un universo parallelo plasmabile a proprio capriccio. Assumendo che l'universo sia uno soltanto allora ci si trova di fronte ad un'antinomia. Una possibilità è che il viaggio nel tempo sia possibile, ma che le conseguenze che esso stesso produce siano quelle che hanno, nel futuro, scatenato il viaggio nel tempo. Il passato in tal modo sarebbe immutabile e il viaggio nel tempo inutile e fine a se stesso. Questo è meglio conosciuto come il principio di auto consistenza di Novikov. Stephen Hawking invece suggerisce che per ragioni che non conosciamo ancora ci è totalmente impedito, in ogni sua forma, il viaggio nel tempo. Si tratta della Congettura di protezione temporale.
Ovviamente io sinora ho parlato soltanto di viaggi nel passato, poichè per quanto possa sembrare impossibile i viaggi nel futuro sono molto più semplici e la stessa fisica einsteiniana li permette senza alcun paradosso. Si ricordi in proposito il Paradosso dei Gemelli. Possiamo vedere il nostro futuro ogni giorno quando ci specchiamo. Il nostro specchio ci restituisce un'immagine più vecchia di qualche millesimo di secondo. La criogenia, tutt'ora è fantascienza solo a livello tecnico, non filosofico. Insomma per la filosofia del viaggi nel tempo è molto più semplice fare un salto nel futuro che tornare a visitare il passato. E questa considerazione potrebbe generare una serie di osservazioni sul libero arbitrio e il destino che preferisco ignorare prima che il mio cervello si trasformi in una bella frittata di neuroni.
Con questo piccolo intervento non volevo insegnare niente a nessuno, ma limitarvi a stuzzicare la fantasia di chi si trovi a leggerlo; ecco quindi qualche libro e film che possono interessare:
Déjà-vu - corsa contro il tempo
Timeline - Michael Crichton e film
La macchina del tempo - Wells
Dal Big Bang ai Buchi Neri - Stephen Hawking
Donnie Darko
The Butterfly Effect
Il pianeta delle scimmie
Lapo
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